LA SUA STORIA: conosciamo meglio Luna Hirano – "È molto difficile andare oltreoceano dal Giappone, quindi voglio essere un faro…"
Una delle presenze in top ten in questa prima annata nel WorldWCR, punta a essere un riferimento anche per le sue connazionali che vogliono correre in ambito mondiale
Nel 2024 abbiamo visto atlete da tutto il mondo prendere parte alla prima storica edizione del Campionato del Mondo Femminile FIM; per il Giappone la portacolori è stata Luna Hirano (Team Luna). Il Giappone vanta una grande storia nel mondo delle corse, sulle due e sulle quattro ruote: nei sei Round di questo 2024 Hirano si è adattata alla Yamaha R7 entrando costantemente in zona punti. Conosciamo meglio la pilota nata a Tokyo.
CORRERE CON LE MIGLIORI: per la prima volta in pista al di fuori del continente asiatico
Quest’anno Hirano per la prima volta ha corso fuori dall’Asia, rappresentando con orgoglio il Giappone nella prima storica annata del WorldWCR. Oltre alla taiwanese Chun Mei Liu – l’unica altra asiatica presente sullo schieramento – Hirano quest’anno ha lasciato il proprio continente per scendere in pista in ambito mondiale.
TUTTO PARTE DA MOTEGI: la sua carriera inizia su un circuito storico
L’amore di Hirano per le moto è sbocciato su uno storico circuito, quando per la prima volta è salita in sella a una moto per bambini elettrica in un parco divertimenti nella zona del Twin Ring Motegi, il circuito che ogni anno ospita il Gran Premio del Giappone di MotoGP™. “Il mio primo incontro con una moto è stato nel 2006, quando avevo sei anni. Ho guidato una moto elettrica al parco divertimenti al Mobility Resort Motegi. Me ne sono innamorata e mia madre mi ha consigliato una minimoto. Dato che avevo tanti amici della mia età che correvano, non avevo una gran volontà di diventare una pilota ma ho semplicemente proseguito questo percorso dal momento che volevo divertirmi con i miei amici”.
FARE PROGRESSI CONTINUI
Hirano spiega come ha raggiunto il massimo livello del motociclismo mondiale partendo da quei primi momenti da ragazzina a Motegi: “Il mio percorso nel motorsport è iniziato quando avevo sei anni, nel 2006 ho iniziato a guidare le minimoto dopo aver provato le moto elettriche. Poi per sei anni, da quando ne avevo sei fino a quando ne avevo 12, ho continuato a guidare le minimoto. All’età di 13 anni sono passata a una minimoto NSF100 e a 14 anni ho corso su un circuito internazionale in sella a una CBR250R. In quel periodo ero alta già circa un metro e settanta e all’età di 16 anni ho preso parte a dei campionati regionali su una CBR600RR al Mobility Resort Motegi e sul circuito di Tsukuba. Nel 2018 ho iniziato a correre nel Campionato All-Japan, partecipando all’età di 18 anni come presenza fissa alla classe ST600”.
METTERSI ALLA PROVA NELLE COMPETIZIONI ENDURANCE: il debutto nella 8 Ore di Suzuka
Mentre correva già ad alto livello, una delle pochissime donne a prendere parte al campionato nazionale giapponese, Hirano ha poi deciso di mettersi alla prova in uno degli eventi del motorsport più prestigiosi in un format diverso, affrontando la famosa gara della 8 Ore di Suzuka. “Quando avevo 19 anni ho corso nel Campionato Endurance 8 Ore di Suzuka e nella 8 Ore del Campionato EWC Malesia su una GSX-R1000. Nel 2022 e 2023, inoltre, ho preso parte alla gara della 8 Ore di Suzuka sulla GSX-R1000. Dopo diverse esperienze nel campionato endurance EWC, ho avvertito una significativa differenza a livello fisico tra uomini e donne. Per le donne è dura avere successo nelle categorie di vertice di MotoGP™, WorldSBK ed EWC. Andare oltre queste differenze non è facile”.
DIVERTIRSI E STUPIRE LE PERSONE: “La gente dice che non sembro una che corre costantemente in moto. Restano sorpresi al 100%”
Hirano aggiunge: “Esistono delle differenze fisiche che non possono essere superate, a prescindere da quanto tu possa provarci con impegno”. Cosa la spinge a scendere in pista in una competizione tanto impegnativa? Questa la sua risposta: “Già la sola esperienza di salire in sella una moto da 600cc per me è stata fonte di grande motivazione. Puoi raggiungere delle velocità che non puoi toccare sulle strade ordinarie. È molto divertente. La gente dice che non sembro una che corre costantemente in moto. Restano sorpresi al 100%”.
GLI HOBBY E GLI EROI DI HIRANO: Spies e Pedrosa i suoi modelli
Hirano lavora come istruttrice in Bridgestone e nel tempo libero adora passare del tempo con dei videogiochi al PC, guardare cartoni animati e leggere romanzi. Tra i suoi piloti preferiti cita i campioni del mondo Ben Spies, Dani Pedrosa e il suo connazionale Kazuki Watanabe. Qual è stata l’atleta donna che l’ha ispirata maggiormente? Ecco la sua risposta: “È Saori Yoshida, una nota wrestler giapponese. È una pluricampionessa del mondo e ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi, nota per gli eccezionali risultati che ha ottenuto nel wrestling femminile”.
UNA GRANDE SFIDA E TANTO PRESTIGIO: obiettivo, diventare un punto di riferimento
Quale unica giapponese al via della prima storica edizione del WorldWCR, Hirano definisce quella di questo 2024 come la sfida più grande della sua vita. “Affronto quasi tutto da sola – prenoto voli, hotel, noleggio auto e ingaggio meccanici. Fare tutte queste cose da sola senza dubbio in futuro sarà la mia forza. Spero che la mia partecipazione possa portarmi a essere un punto di riferimento per le future donne che decidano di correre in moto in Asia. È molto difficile andare oltreoceano dal Giappone, quindi voglio essere un faro. Sono molto onorata di aver potuto prendere parte alla prima annata del WorldWCR”.
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